Coliving: i costi nascosti per un investitore

Coliving: i costi nascosti per un investitore

Negli ultimi anni, il modello di coliving si è rapidamente affermato come una soluzione abitativa innovativa e interessante, soprattutto per giovani lavoratori e studenti.

Per i proprietari di immobili, questa formula offre l’opportunità di massimizzare il rendimento del proprio patrimonio immobiliare, attirando locatari in cerca di soluzioni flessibili e all-inclusive. Tuttavia, dietro i canoni elevati che spesso si vedono pubblicizzati sui portali immobiliari, si celano costi significativi che, se non adeguatamente considerati, possono ridurre notevolmente il margine di profitto.

Per chi desidera investire nel coliving, è essenziale essere pienamente consapevoli dei costi nascosti in questa tipologia di gestione immobiliare e includerli attentamente nel business plan.

Questo articolo intende guidare i proprietari nella comprensione di questi costi, in modo che possano fare scelte informate e realistiche.

Il richiamo dei canoni elevati: un’illusione parziale

Molti proprietari sono attratti dalle tariffe mensili che vedono negli annunci di affitto per stanze, spesso pubblicizzate con formule “all-inclusive”.

Questi importi, che possono sembrare molto superiori rispetto a una tradizionale locazione a lungo termine, nascondono però alcune voci di costo che, in una locazione tradizionale, rimarrebbero a carico dell’inquilino.

In un contesto di coliving, invece, è il proprietario che deve farsi carico di tali spese, e questo ha un impatto diretto sul risultato finale dell’investimento.

Costi nascosti da considerare

Ecco alcuni dei principali costi che, pur non immediatamente evidenti, devono essere inclusi nel piano finanziario:

  1. Utenze (luce, acqua, gas, riscaldamento)
    A differenza di una locazione tradizionale, dove questi costi sono normalmente sostenuti dall’inquilino, nel coliving spesso si opta per un canone all-inclusive. Ciò significa che il proprietario deve calcolare con attenzione l’importo delle utenze mensili, considerando anche l’imprevedibilità di eventuali aumenti nelle tariffe e i consumi che generalmente sono superiori rispetto allo stesso immobile utilizzato in modo tradizionale.
  2. Spese condominiali
    Se l’immobile si trova in un condominio, le spese condominiali comuni (come la manutenzione delle aree condivise, la pulizia e l’eventuale portierato) sono un costo che in molti casi rimane a carico del proprietario, soprattutto se l’inquilino non ha un contratto individuale per l’unità abitativa.
  3. Tassa sui rifiuti (TARI)
    La gestione della tassa sui rifiuti è un altro costo che, in un modello di coliving, spesso spetta al proprietario, poiché la suddivisione tra più inquilini potrebbe risultare complessa.
  4. Connessione internet
    Una connessione internet ad alta velocità è ormai un requisito imprescindibile per chiunque viva in una soluzione condivisa. Anche questo è un costo che spesso ricade sul proprietario, soprattutto se si vuole attrarre inquilini giovani e professionisti in smart working.
  5. Pulizia e gestione delle aree comuni
    In un contesto di coliving, è importante garantire un livello di pulizia elevato per le aree condivise come cucina, salotto e bagni. La gestione di queste pulizie è generalmente inclusa nel canone all-inclusive e deve quindi essere organizzata e sostenuta dal proprietario.
  6. Gestione delle

La necessità di un business plan realistico

Prima di lanciarsi in un investimento nel settore del coliving, è cruciale redigere un business plan che tenga conto di tutti questi elementi.

Molti proprietari si concentrano esclusivamente sui canoni d’affitto pubblicizzati, senza considerare che la gestione di una soluzione abitativa destinata alla condivisione comporta una serie di spese che possono erodere i margini di guadagno.

Una corretta valutazione delle spese operative, unita a una previsione accurata dei ricavi netti, è fondamentale per assicurare la sostenibilità e il successo dell’investimento. Senza questa analisi, si rischia di incorrere in un ridimensionamento delle aspettative di guadagno o, peggio, in una perdita economica.

 

Il coliving rappresenta senza dubbio una straordinaria opportunità di investimento per i proprietari di immobili, ma è essenziale affrontarlo con consapevolezza e preparazione.

Le prospettive di guadagno elevate non devono far dimenticare i costi nascosti, che possono avere un impatto significativo sui rendimenti reali. Con un’adeguata pianificazione e una gestione oculata, tuttavia, il coliving può trasformarsi in un modello redditizio e di successo.

 

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Al prossimo articolo.

Carlo Apostoli

Intermediazione e gestione immobili in affitto a Brescia | Co-Founder @AffittiBrescia | Co-Founder @B-Stanze | Co-Founder @Prontoperl’affitto | Co-Founder @AffittiGarda| @Proprietarioalsicuro 

 

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